
Una doppia carriera, quella di Ermal Meta: stimatissimo autore per alcuni dei più importanti nomi italiani (c'è la sua firma nelle canzoni di Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Lorenzo Fragola..) e bravissimo artista in prima persona, dagli Ameba 4, a La Fame di Camilla, al recente debutto solista - al Festival di Sanremo si è presentato tra i "giovani" (collocazione discutibile, per un con il suo curriculum) con "Odio le favole". E proprio questa canzone, contenuta nel suo disco "Umano" ci ha regalato in una versione senza filtri, registrata in casa, voce e chitarra. Eccome Ermal racconta la canzone.
Com’è nata questa canzone? Avevo un ritornello in testa da giorni e non riuscivo a liberarmene. Così ho deciso di fare quello che faccio in genere per svuotare la mia cache memory interiore, cioè scrivere una canzone. Sono partito quindi dal ritornello e da lì il resto è arrivato velocemente. Il testo necessitava di parole semplici e immediate ed era fondamentale legarlo ad un ricordo (ti ricordi?).
Si parla di molte fantasie nelle canzoni in genere, ma io non le ho mai amate le fantasie, preferisco aderire a qualcosa, avere una forma, stancarmi anche fisicamente di qualcosa per poi ritrovarmi il giorno dopo ad amarla ancora di più.
Una cosa semplice, come la vita.